Ricevimento col prof. Occleve.

Derek O.
Ormai tutte le lezioni erano finite. Entrò nell'aula di Letteratura e posò la borsa sulla cattedra, sedendovisi dietro. Sospirò profondamente, chiudendo gli occhi. Era il giorno del ricevimento degli studenti. Il giorno seguente ci sarebbe stata la prima lezione, ma un paio di ragazzi si erano già prenotati in segreteria per poter parlare con lui, col nuovo professore di letteratura inglese e straniera. Derek osservò l'orologio la polso: le 16:30. Aveva esattamente un'ora di ricevimento, ma non si vedeva l'ombra ancora di nesusno studente. Aprì la borsa, tirandone fuori un paio di libri di lezione e la lista degli studenti che si erano prenotati.

Derek Occleve
Derek alzò la testa dal libro, sentendo una voce nell'aula. Osservò la ragazza appena entrata. Sorrise, alzandosi dalla sedia e dirigendosi veso la giovane. Immagino tu sia Jennifer Shine. Allungò una mano per presentarsi. Sì, io sono Derek Occleve, il nuovo professore.

Derek O.
Derek stava infilando un libro nella borsa, quando gli arrivò la voce della giovane. Strabuzzò gli occhi e si voltò di scatto. Sorrise e si sedette sulla cattedra, con un piede posato in terra e l'altro penzoloni. Poggiò le mani dietro, inclinando il busto all'indietro. Sul volto l'espressione era divertita ed incredula insieme. Jennifer Shine, anno '91. Tu e le tue amiche siete le teppiste qui a scuola, giusto? Le Rainbow, se non erro. Vi chiamano così, oppure le Girlz.. Sorrise ancora, sempre più divertito. Lo avevano avvertito e dil preside lo avva pregato, dicendo che solo i suoi metodi potevano funzionare. Mi hanno raccontato peste e corna su di voi, ma.. Mi dispiace, Shine. Caschi male. Si alzò dalla cattedra, dirigendosi verso la giovane. Non me ne vado. Si avvicinò alla ragazza, con le braccia conserte sul petto. Se hai finito, quella è la porta. Sorrise indicando l'uscio alle spalle della ragazza. Sapeva che quello era l'unico metodo contro quel tipo di persone. Avrebbe portato a termine l'anno. A qualsiasi costo.

Derek O.
Sai molto perchè non c'è niente da nascondere, Shine. Sorrise ironico, fissando la schiena della ragazza. Ma quanto ha da nascondere e perdere una ragazzina che punta al college e passa le giornate a fare la teppista per scuola? Rise divertito, riducendo gli occhi a due fessure brillanti. Si passò una mano tra i capelli biondi, alzando gli occhi verso l'alto, sospirando. Shine, posso rendere la vita impossibile a te ed alle tue amiche. Più di quanto immagini..

Derek O.
Fai pure. Ma scordati le lettere di raccomandazione per i College. Almeno per quanto riguarda lettere.... Sorrise beffardo, tornando alla cattedra. Non hai nulla da rovinare, quindi la tua sarà fatica sprecata. Stavolta non la degnò neppure di uno sguardo, mettendo via libri e cinfrusagli. Scordati voti che vadano sopra la B, a prescindere dal tuo rendimento. Scordati di saltare le lezioni di recupero. Scordati i pomeriggi con le tue Girlz. Chiuse la borsa, prendendo la giacca da sopra la sedia. Dovrai sgobbare, marmocchia. Come tutti qui dentro. Le passò accanto, diretto verso la porta. Tu per me non sei nesusno. Mise la mano sulla magli, premendola verso il basso ed aprendola. Hai trovato pane per i tuoi denti. Aprì la porta dell'aula.

Derek O.
Hai sentito, Shine. E adesso dileguati. Rispose lapidario. Sapeva che con gente come la Shine e le sue amiche bisognava comportarsi a modo loro. Mettergli i piedi in testa, o aavrebbe avuto sempre la peggio. Dal momento che non era disposto a farsi mettere i piedi in testa da una ragazzina, avrebbe fatto lui la parte del lupo. Tutto qui. E la cosa deliziosa a dir poco era che già aveva parlato con Preside e professori delle ragazze. Il suo etodo era stato approvato a pieni voti. Senza considerare che il preside aveva concesso ad Occleve carta bianca: poteva fare ciò che voleva senza che nessun altro professore interferisse. Ottimo.

Derek O.
Certo. Contaci, ragazzina. Sorrise malizioso e malevolo. Aveva dalla propria qualsiasi tipo di arma. Ed un via libera da parte dell'intero corpo docenti. Sbattè la porta e girò le spalle alla ragazza, dirigendosi lungo il corridoio, facendo praticamente finta che la Shine non esistesse. Jennifer non l'avrebbe avuta vinta. Non con lui, almeno. Poteva minacciarlo in qualsiasi modo, aveva il preside dalla propria parte. Lei, come le sue amiche, non avevano l'appoggio di nessuno. Se prima potevano contare sulla vecchia prof di letteratura, adesso era andata via ed erano assolutamente sole.