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| Honey
Guardai ancora per un po' l'orizzonte, poi chiusi gli occhi. Era un gioco che facevo spesso da bambina: mi piaceva vedere quegli sprazzi colorati nel nero delle palpebre. Improvvisamente, senza alcuna previsone, arrivò un'onda più alta delle altre che mi bagnò le caviglie e anche più; trasalii, non me lo aspettavo. Mi guardai intorno, prima a destra e poi a sinistra, notando un giovane ragazzo che veniva dalla mia parte. Quando fu un po' più vicino gli sorrisi, poichè lo stavo guardando da un po'; mia madre era sempre stata fiera della mia gentilezza anche con gli sconosciuti e con gli anni non avevo perso questa peculiarità. I capelli biondi si muovevano ad onde dolci e ampie, come grano al vento, così per non farli ricadere sempre sugli occhi, alzai gli occhiali, appoggiandoli sulla testa. Mi strinsi nelle braccia, un po' triste, sapendo che dopo sarei dovuta tornare a casa.
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